Fino al 1870, la maggior parte dei romani abitava nella pianura del Campo Marzio (riva sinistra) e nei rioni Trastevere e Borgo (riva destra); tutto il resto del territorio all’interno delle Mura (e anche all’esterno) era suddiviso in vigne, giardini e ville. Le lottizzazioni di fine Ottocento fecero sparire le ville, tuttavia, si salvarono alcuni portali d’ingresso e i relativi edifici. Uno di essi è ai margini della via Portuense, cinquecento metri dopo Porta Portese, sulla sinistra (uscendo); sono i resti del portale e della palazzina di Villa Massimo-della Porta Rodiani-Sacripanti, il cui progetto è stato attribuito all’architetto Girolamo Rainaldi (1629). Nel Cinquecento, la famiglia Massimo possedeva (tra gli altri) alcuni terreni situati appena fuori l’antica Porta Portuensis delle Mura Aureliane (demolita nella prima metà del Seicento); inoltre, i Massimo erano proprietari della chiesa dedicata a S. Maria del Riposo (i resti sono tra via Portuense e via Ettore Rolli). Successivamente, sia la villa che la chiesa entrarono nel patrimonio dei Della Porta Rodiani. È piuttosto evidente in questo tratto la differenza di livello tra l’edifico antico e la via Portuense attuale, qui sopraelevata dopo la costruzione del lungotevere.